Il regime forfettario in parole semplici

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Il regime forfettario è un modo particolare di aprire e gestire la partita iva che, nell’immaginario comune, è una gran genialata.

É una gran genialata perché:

  • si pagano poche tasse: solo il 15% o addirittura il 5% in certi casi
  • NON si paga l’IVA
  • NON si tiene la contabilità
  • si paga l’INPS con lo sconto del 35%
  • NON si paga l’IRAP

E in un paese come l’Italia fare questo elenco a chi ha una partita iva (o sta pensando di aprirne una) è come dire che ci sono degli Iphone XS MAX da 512 giga in regalo.

Roba da folla in delirio e festa nazionale per 365 giorni.

Fino al 2018 questo regime super-mega-galattico aveva però qualche piccolo problemino.

Infatti potevi averlo solo se:

  • fatturavi una miseria: massimo 30.000 euro l’anno per i centri estetici;
  • NON potevi assumere praticamente nessuno;
  • potevi comprare macchinari e apparecchiature e allestimento per il centro estetico con il contagocce.

Tutte cose che rendevano questo regime fantasmagorico sulla carta ma una schifezza nella realtà.

Nel 2019 alcuni di questi limiti sono stati rivisti, come il limite di 30.000 euro portato a 65.000.

Ora cosa succederà dal 2023?

Beh succede che:

  • il limite da 65.000 passa a 85.000 (se sfori NON puoi avere questo regime)
  • puoi assumere chi ti pare
  • puoi comprare tutto quello che vuoi senza problemi

   “WOW!!!! Ma allora adesso è diventato PERFETTO! E tu Davide NON hai più scuse per sconsigliarlo!!”

Beh, in realtà fino a ieri ho pensato che fosse un regime di cacca ma adesso... è ancora PEGGIO!

   “Ma come?!? É impossibile!”

Potrebbe anche essere impossibile, se NON fosse per un piccolo ma significativo particolare: siamo in Italia.

Hai presente quel paese dove l’inchiappettata è una regola e NON una eccezione?

Ecco: proprio l’Italia.

L’Italia è quel meraviglioso paese in cui ti dicono che pagare il 15% è poco senza però dirti su cos’è che calcolano quel 15%.

Esempio banale: il 15% è più basso del 50%, giusto? Si, senza dubbio.

Ma il 15% di 65.000 è più o meno basso del 50% su 15.000?

Stiamo parlando di 60.000x15%=9.750 contro 15.000x50%=7.500.

Usare il 15% è appena diventato MENO conveniente che usare il 50%.

Curioso, no?

Ecco, questo è più o meno ciò che succede quando si va ad applicare il regime forfettario nella vita REALE e FUORI dai proclami politici e populisti del PAGHERETE MENO TASSE.

Dove sta l’italica inchiappettata in questo caso?

Facile. Nella stessa parola che da nome al regime.

FORFETTARIO. Che tradotto vuol dire: UN TANTO AL CHILO.

In questo regime, infatti, NON si pagano le tasse in proporzione a quanto si GUADAGNA DAVVERO.

Ma si pagano le tasse in base ad una percentuale di guadagno IPOTIZZATA dallo Stato.

Che poi sia vera o falsa poco importa.

Si paga su quello che lo Stato ha deciso che TU GUADAGNI.

E sai per lo Stato quanto GUADAGNA un centro estetico?

Per lo Stato un centro estetico guadagna il 67% di quello che incassa.

Ripeto.

Per lo Stato, il 67% di quello che incassi RIMANE NELLE TUE TASCHE.

Ora magari tu NON hai ancora un centro estetico.

Ma se lo hai dimmi onestamente: se incassi 100 euro ti rimangono in tasca 67 euro di guadagno?!?

Ma MAGARI!

Quando dice bene io vedo centri che fanno il 30-35% di guadagno.

Qualche picco più alto in caso di centro piccolo senza dipendenti e con una titolare che si spacca la schiena... ma il 67%?!? Onestamente mai.

Poi magari son stato sfortunato io e tu fai anche di più... in quel caso bravissima e complimenti.

Ma probabilmente sei un caso veramente eccezionale nel settore.

Ma cosa significa in concreto il fatto che lo Stato ti imponga un guadagno del 67% a prescindere dal fatto che tu nella realtà arrivi al 30-35%?

In concreto significa che ti applica si l’aliquota APPARENTEMENTE bassa del 15%... ma la applica ad un numero che è probabilmente il DOPPIO del tuo VERO GUADAGNO.

E quindi?

E quindi va a finire che su un incasso di 65.000 euro rischi di andare a pagare PIU’ tasse di quante ne pagheresti con il regime normale. E questo nonostante l’aliquota bassa, lo sconto sull’INPS o il fatto che NON versi IRAP e IVA.

   “Quindi questo significa che il regime a forfait NON conviene mai?”

Dipende da cosa intendi per “conviene”.

Se parliamo di tasse da pagare ci potrebbe anche essere qualche situazione specifica in cui “conviene”.

Ovvero se nella TUA situazione specifica hai un centro estetico che ha un margine MAGGIORE del 67%.

Cioè se ti rimangono in tasca più di 67 euro ogni 100 che incassi allora probabilmente ti “conviene”.

Ma per avere la certezza di questo dovresti avere una cosa che si chiama CONTABILITA’.

E chi è nel regime forfettario cos’è che ha come “vantaggio”?

Proprio il fatto di NON avere la contabilità!

   “Che bello niente carte, niente rotture e commercialista che costa poco! Yuhuuuuuu!”

Si, vero.

Ma chiediti perché NON vogliono che tu ti faccia i conti.

Magari proprio per evitare di scoprire l’italica inchiappettata?

Chissà, pensaci un pò su…

Ma al di là di tutto quello che può essere il conteggio e l’effettivo risparmio o NON risparmio di questo regime rimane sempre e comunque una domanda di fondo quando di parla di partita iva.

Ma che ci vuoi fare con ‘sta partita iva?

Perché ci sono due categorie di estetiste:

  • quelle che vogliono essere a capo di una IMPRESA
  • quelle che si accontentano.

Premetto che NON esiste una categoria giusta o una categoria sbagliata.

Esiste solo la categoria in cui ti senti a tuo agio.

Sentirti a tuo agio significa essere disposta a fare quello che c’è da fare per appartenere a quella categoria.

Se sei una estetista che vuole essere a capo di una IMPRESA NON puoi prendere in considerazione nemmeno per un nanosecondo l’ipotesi del regime a forfait.

Questo perché una IMPRESA con un limite di fatturato o senza contabilità NON è una IMPRESA.

E’ una castrazione imprenditoriale.

E’ un aborto imprenditoriale.

NON esiste risparmio fiscale che possa compensare delle limitazioni di questo tipo. MAI.

Se il tuo obiettivo è una IMPRESA il regime a forfait è una cagata pazzesca.

Ma devi essere sincera con te stessa.

Devi volere una impresa DAVVERO.

Perché dirlo a voce agli altri è facile.

Ma FARLO è roba per pochi.

NON puoi voler fare l’IMPRENDITRICE scappando dai conti o dedicando il tuo tempo a imbiancare il centro con la speranza che una legge fiscale ti arricchisca.

Questo è un atteggiamento da estetista che si accontenta.

Nulla di male, come detto.

L’importante è avere la consapevolezza che stai usando la partita iva con lo scopo di raggiungere un obiettivo da “stipendio”.

Quei 1.000-1.500-2.000 euro che ti fanno stare serena e ti fanno togliere quegli sfizi che rendono la vita piacevole senza per forza costruire mega imprese.

L’unico neo è che raggiungere quell’obiettivo è MOLTO più facile da DIPENDENTE che da titolare di partita iva.

Cioè, veramente.

Da dipendente hai ancora MENO rotture del regime forfettario.

Quindi perché aprire una partita iva, romperti le scatole anche solo nel regime a forfait, quando se ti impegni da dipendente ti porti a casa quei soldi SENZA doverti occupare di altro?

Solo perché NON ti va di avere una titolare che ti rompe le scatole?

Ma NON ti rompono più le scatole i finanzieri, l’Agenzia delle Entrate, l’INPS, l’INAIL, i vigili, Equitalia, quelli della SIAE e tutto il resto della truppa?

Ah, NON vale nemmeno la storia del “Ma per cominciare va bene il forfettario poi se le cose vanno bene cambio”.

Le cose purtroppo NON vanno bene per caso o con il passare del tempo.

Anzi, in genere più il tempo passa e meno vanno bene.

Quindi se il regime forfettario in questo momento ti sta intrigando io ti invito a farti una domanda un pò più ampia.

Chiediti:

  1. voglio una IMPRESA... ma sul serio?
  2. o forse, in fondo in fondo, mi basta anche meno?
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